LATINA – L’emergenza generata dal fermo dell’impianto di Rida Ambiente, lo stop iniziale alla raccolta del secco residuo e la successiva ripresa, prima al 50% e ora al 70% del fabbisogno, ha spinto i cittadini di Latina a fare più raccolta differenziata. Infatti le frazioni di carta, plastica, metalli, umido, vengono regolarmente raccolte e conferirle separatamente (oltre che un dovere civico) oggi è una necessità per ridurre la produzione di quello che gioco-forza non si può raccogliere con la puntualità di prima, il cosiddetto indifferenziato.
La sorpresa è arrivata dai dati raccolti da Abc e illustrati dall’assessore all’Ambiente Dario Bellini nella seduta della commissione trasparenza che si è svolta questa mattina: “Una netta impennata sia globalmente che per tipologia di rifiuto – ha sottolineato l’assessore – L‘umido è passato da 27.000 kg al giorno, a 37.000; la raccolta della carta pulita, è più che raddoppiata passando da 11000 kg/dí a 24.000. Addirittura quadruplicata la raccolta multimateriale (plastica-vetro alluminio) : da 6000 kg a 23000. I dati confrontano un lunedì prima dell’emergenza e il successivo durante lo stop, esattamente la situazione al 12 luglio e quella registrata il 19. Se il dato si manterrà costante (e perché no, anche in miglioramento) allora vorrà dire che la cittadinanza ha capito la situazione e sta collaborando.
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Restano comunque i disagi: i sacchi neri vengono raccolti con cadenza giornaliera al Lido e nel giorno prestabilito nei borghi in cui è partito il servizio porta a porta. Negli altri quartieri si raccoglie una volta ogni tre giorni circa con effetti visibili e cattivo odore. A questo si aggiunge la cattiva abitudine a non rispettare giorni e orari di conferimento della raccolta differenziata i cui sacchi si mischiano a quelli non raccolti. “La soluzione trovata con la Regione per conferire il secco residuo non è ancora al 100% di efficacia – spiega Bellini – Latina produce 160 tonnellate al giorno di rifiuto indifferenziato, di queste, grazie al contratto con la Refecta di Cisterna, 80 tonnellate vanno alla Saf di Frosinone e 30 alla ditta Ecologia di Viterbo. Restano a terra 50 tonnellate al giorno che sono un quantitativo notevole. Ovviamente puntiamo a una soluzione che ci consenta di raggiungere il 100% del fabbisogno, se necessario, utilizzando impianti fuori Regione, ma è costoso e non semplice visto il quantitativo”, conclude Bellini.
Quanto alla riduzione dell’indifferenziato, oltre a conferire umido, carta, plastica, alluminio e vetro a parte, ricordiamo che per gettare abiti usati, mobili dismessi e altri ingombranti sono aperti i centri di raccolta di Via Bassianese e Via Massaro ed è in funzione una volta a settimana il servizio delle isole ecologiche itineranti.