LATINA – Dopo i problemi tecnici che hanno generato errori negli avvisi di pagamento sbagliati, stanno arrivando in questi giorni a tutti i cittadini di Latina, attraverso la App IO, i nuovi avvisi di pagamento del primo acconto della Tari che poi arriverà a casa in forma cartacea. Tre appaiono le novità più evidenti, due positive e una meno: si potrà pagare finalmente con PagoPa abbandonando il sistema (tutt’ora vigente per l’Imu) dell’F24; il primo acconto inoltre andrà pagato entro il 30 aprile e non 31 marzo, quindi un mese più tardi rispetto al 2024; infine, ma non ultimo, il dato negativo è che la rata di acconto, e le successive due, sono più alte rispetto allo scorso anno. La quarta invece, il saldo, per ovvi motivi, è ancora un’incognita.
Di fronte a quell’acconto più alto, la domanda che molti si sono posti è: si tratta di un aumento?
Abbiamo chiesto all’assessora al Bilancio Ada Nasti di spiegarci che cosa è accaduto. Abbiamo anche parlato con l’assessora di quella fastidiosa voce “crediti di dubbia esigibilità” che concorre a formare la bolletta, con la quale si spalmano sui cittadini che pagano regolarmente il servizio, anche gli importi di chi non paga. E purtroppo non sono solo cittadini in difficoltà.
Ma andiamo per ordine.
Assessora Nasti perché l’acconto la Tari è più salato dello scorso anno?
“Abbiamo deciso – spiega Nasti – di caricare sulle tre rate di acconto, quella di aprile, e le successive due, l’80% dell’importo complessivo. Lo scorso anno invece, con gli acconti di versava il 66,5% lasciando poi al saldo di dicembre, il resto. Questo significa che se il Pef, che sarà approvato entro aprile, dovesse rimanere invariato rispetto allo scorso anno, il saldo sarà il rimanente 20% quindi più leggero e l’importo totale identico a quello dello scorso anno. Se ci sarà un aumento del Pef, invece, peserà sul saldo, avendo però i cittadini già pagato l’80%”
Ma è probabile che il Pef aumenti
“Abbiamo bollettato in maniera diversa – spiega Nasti – perché sappiamo che il Pef andrà verso un aumento e lo sappiamo, perché sono due anni che in Consiglio comunale continuiamo a dire che ABC non riesce a svolgere la prestazione di servizio a 17 milioni di euro perché per chiudere il centro (con la raccolta differenziata, ndr) ha bisogno di ulteriori importi. Questo progetto sta arrivando in questi giorni, probabilmente sarà attivato mentre io e lei parliamo, e quindi sappiamo che un aumento ci sarà. Di quanto lo scopriremo a breve”
Tra le voci che pesano sulla bolletta ci sono anche le morosità che si possono tradurre in milioni di euro. Che cosa è stato fatto per il loro recupero?
“Il fondo crediti di dubbia esigibilità deriva dal fatto che il contribuente è stato individuato con nome e cognome, ha ricevuto la bolletta ma non l’ha pagata, quindi l’ente deve intraprendere una serie di azioni per fare in modo che paghi – spiega ancora l’assessora al Bilancio – . Come si fa: viene inviato un sollecito di pagamento senza sanzioni né interessi e solo dopo arriva l’accertamento. A quel punto è probabile che il cittadino chieda una rateizzazione. Tutto questo processo avveniva con tempi lunghissimi: tre anni per il sollecito e altri due per l’accertamento, con il risultato che il contribuente moroso non vedendosi arrivare nulla e non rischiando nulla, non pagava nemmeno gli anni successivi. Questo è il lavoro che si è fatto: recuperare questo gap che riguardava molti anni, in modo che da qui in poi, si possano accorciare i tempi di recupero. Faccio un esempio: se nel 2025 non paghi la bolletta, il Comune farà il sollecito entro giugno del 2026 ed entro dicembre iscriverà a ruolo. E’ stato un lavoro enorme di cui sono stati investiti gli uffici, sappiamo che se ne vedrà il frutto tra quattro o cinque anni, ma l’importante era andare a regime. Bisognava cominciare da qui”.
Quanto agli aumenti della Tari 2025 (altamente probabile che ci siano) bisognerà come detto attendere l’approvazione del Pef e il saldo di dicembre.
