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l'interrogazione

Movida al Lido di Latina, Ciolfi (M5S): “Giusto l’intrattenimento, ma serve un piano acustico”

La capogruppo pentastellata ricorda le denunce dei residenti per il rumore e invita l'amministrazione a provvedere

LATINA – Dopo l’approvazione con delibera di giunta di un protocollo d’intesa con gli operatori balneari per “l’ampliamento dell’offerta ricreativo-musicale oltre l’orario di balneazione”,  esteso per la prossima stagione estiva anche agli esercizi commerciali sul tratto A del lungomare che non rientrano nella categoria di stabilimenti balneari,  interviene con  un’interrogazione la capogruppo del M5S, Maria Grazia Ciolfi, che, “premessa l’importanza di garantire eventi di intrattenimento sulla Marina” ricorda che le emissioni acustiche non devono superare  i limiti di decibel previsti dalla normativa e sollecita il Comune di Latina a dotarsi del Piano di Zonizzazione Acustica, la cui adozione è peraltro obbligatoria.

«Numerose denunce alle autorità competenti – rammenta ancora la consigliera – sono state presentate lo scorso anno dai residenti del lungomare per il mancato rispetto delle regole e delle norme in materia di inquinamento acustico. Per evitare che ciò si ripeta, come Movimento chiediamo di garantire i controlli necessari da parte della Polizia Locale per la prossima stagione balneare e accelerare l’iter per l’adozione del Piano che divide il territorio comunale in aree imponendo in ciascuna il rispetto di determinati limiti acustici».

«Peraltro – aggiunge – già esiste una bozza avanzata di questo Piano, giace nei cassetti del servizio Ambiente».

La consigliera ha depositato un’interrogazione a risposta orale chiedendo di portare il tema nella commissione competente al fine di colmare al più presto questa carenza amministrativa. «In attesa di questa pianificazione, – sottolinea – vigileremo sul rispetto delle norme in materia di inquinamento acustico e della regolamentazione stabilita dal Comune per la prossima estate. Lo sviluppo turistico, cui siamo assolutamente favorevoli, non può essere sinonimo di depauperamento ambientale né di prevaricazione dei diritti dei singoli cittadini a vantaggio unico dell’imprenditoria privata. Il turismo non si basa solo sulle discoteche, esiste anche il turismo lento e vanno tutelati entrambi. Ben venga la possibilità per gli operatori balneari di ampliare l’offerta ricreativa, ma come Comune siamo tenuti a tutelare la quiete pubblica e le esigenze di tutti i cittadini che frequentano il lungomare o che vi risiedono».

«Auspico inoltre che l’amministrazione Celentano si applichi con la stessa solerzia usata per i protocolli di intesa con i balneari anche alle gare per le concessioni balneari che – ricordo – sono state dichiarate decadute dal 2023 dalla giurisprudenza nazionale ed europea».

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