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il blitz

A San Felice Circeo una finta onlus ha fatto arrivare illegalmente 70 immigrati

L'operazione della Guardia di Finanza Domus Maga Circe

SAN FELICE CIRCEO –  L’hanno chiamata Domus Maga Circe, l’ operazione della Guardia di Finanza che ha portato alla luce l’attività di un’agenzia di servizi, una finta onlus che svolgeva attività di promozione dell’integrazione,  ma si occupava in realtà di produrre documentazione amministrativa falsa per favorire l’ingresso illegale nel territorio dello Stato italiano di cittadini stranieri. Un sistema che consentiva di fare molti soldi.

Al termine delle indagini coordinate dal Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza e dal Sostituto Giuseppe Miliano, questa mattina, i militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Latina, Giuseppe Cairo, nei confronti di due persone, R.C. di 36 anni e A.D.M. di 46, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di favoreggiamento dell’immigrazione.

Sono stati alcuni contratti di locazione intestati a braccianti agricoli indiani, a suscitare l’attenzione dei Finanzieri. I contraenti era troppi per un solo immobile, magari anche piccolo, e si è scoperto che alcuni contratti erano addirittura stipulati all’insaputa dei proprietari e quindi totalmente inventati. Servivano, dietro compenso, a ottenere, illecitamente, il nullaosta per l’ingresso nel territorio dello Stato.

Da quanto emerso, i titolari dell’ agenzia, fornivano ai loro clienti – tutti cittadini “extracomunitari” mossi dallo volontà di ricomporre il proprio nucleo familiare d’origine – documentazione falsa con contratti di locazione assolutamente inesistenti e solo apparentemente registrati presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Latina, e altre certificazioni false, di idoneità alloggiativa, relative ad abitazioni in possesso dei requisiti igienico-sanitari. Sui documenti che venivano presentati alla Sportello Unico per l’Immigrazione,  erano anche apposti timbri contraffatti di diversi uffici tecnici comunali del territorio. Sono state ben 171 le pratiche  trovate attraverso le perquisizioni disposte dalla Procura anche se, a causa dell’emergenza pandemica in corso, “è seguito, in concreto, un effettivo ingresso in Italia solo di 70 persone”.

 

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