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Indagine di carabinieri e polizia

Latina, rapine a mano armata in sale slot, tabacchi e ristoranti: 7 arresti

In manette Ranieri, Caloroso, Santucci, Santachiara e le mogli

(nelle foto gli arrestati escono dalla Caserma dei carabinieri e dalla Questura)

LATINA – Sono accusati di rapine a mano armata in due sale slot, una tabaccheria e un ristorante avvenute a Latina, e Nettuno. Nelle prime ore di questa mattina è scattata  un’operazione di polizia e carabinieri per l’arresto di sette persone tra cui due donne. “Tre erano già in carcere ma erano in contatto con l’esterno grazie a telefoni cellulari che erano riusciti a passare il controllo”, ha spiegato il procuratore Carlo Lasperanza evidenziando quella che è diventata sempre di più una prassi: “Avere un cellulare a disposizione in cella impedisce di spezzare la catena di comando dall’esterno che è poi anche parte della funzione della detenzione”.

 

 

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale di Latina Laura Matilde Campoli su richiesta del pm Valerio De Luca che ha coordinato l’inchiesta. Arrestati dalla polizia Marco e Manuel Ranieri, Katiuscia Oliveiro moglie di Ranieri e Cristian Caloroso tutti di Latina: i carabinieri hanno invece arrestato Simona Ruisi di Nettuno, il figlio di lei Massimiliano Santachiara e il compagno della donna Christian Santucci  di Latina accusati delle rapine nella sala slot di Via del Lido e a Palabowling di Via Don Torello, alla tabaccheria del Gionchetto e in un ristorante di Nettuno dove  mesi più tardi avevano tentato una seconda rapina fallita. Tra i capi di imputazione anche la tentata rapina alla banca di Frattocchie.

ESTORSIONE PER LA CASA DELL’ATER – Gli indagati sono anche accusati a vario titolo di spaccio di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi di piccolo e grande calibro. Quanto alle estorsioni, alcune per il recupero di somme per droga, la più violenta riguarda l’occupazione abusiva di un appartamento dell’Ater in Via Helsinky da parte di Marco Ranieri e della moglie Katiuscia (i figli sono in  carcere per l’omicidio Giuroiu, ma Manuel, il più grande, anche lui arrestato,  progettava azioni criminose dall’interno dei penitenziario). L’abitazione era stata occupata mentre l’assegnatario era assente. Al ritorno l’uomo era stato obbligato ad andare a vivere in cantina per poi esser cacciato anche da lì con minacce gravi. Era sparito dalla circolazione come chiesto da Ranieri e la polizia lo ha trovato alla stazione Termini dove viveva mangiando un pasto al giorno alla Caritas.

Quando le indagini condotte da polizia e carabinieri rispettivamente sulle rapine a mano armata nella sala slot di Via del Lido e di Via Don Torello si sono incrociate ed è emerso che Santucci era il contatto tra i due gruppi familiari entrambi dediti agli stessi reati, il pm Valerio de Luca ha deciso per la riunificazione dei fascicoli.   “Le indagini condotte in collaborazione dalla Squadra Mobile e dal Nucleo Operativo della Compagnia dei Carabinieri di Latina, partendo da episodi diversi, sono pervenute allo stesso gruppo criminale, consentendo di contestare ben 6 rapine commesse da commandi a composizione variabile, ai quali prendevano parte, di volta in volta, due o tre degli indagati, tra i quali si trovava spesso una donna, la quale assicurava la sorveglianza rispetto all’eventuale presenza delle Forze dell’Ordine e agevolava la fuga dei complici con l’utilizzo di un’autovettura “pulita”, hanno spiegato il dirigente della squadra Mobile Carmine Mosca e il comandante della Compagnia carabinieri di Latina Carlo Maria Segreto.

“Sono questi i reati che le persone temono di più – ha sottolineato il tenente colonnello Pietro Dimiccoli – Polizia e carabinieri sono impegnati con determinazione, grazie anche al coordinamento della Procura per contrastarli”.

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